Strada della Val d’Ega in condizioni desolate
Il prefetto si impegna per un rapido ripristino

Foto: Un'opera pionieristica di costruzione stradale dell'epoca austro-ungarica: la strada della Val d'Ega. © ÖNB/AKON

La costruzione della strada della Val d’Ega in epoca austro-ungarica è considerata un’opera pionieristica di ingegneria, che fu inaugurata nel 1861 dopo soli otto mesi di lavori. Il collegamento tra Cardano presso Bolzano e il Passo di Costalunga fu decisivo per l’accessibilità e lo sviluppo della regione, sebbene fino al 1914 non fosse consentito il transito di automobili. Ciò si rivelò uno svantaggio per il turismo, tenuto conto che la strada della Val d’Ega faceva parte della “Grande Strada delle Dolomiti”, la prima via di comunicazione turistica per l’accesso alle Dolomiti. Durante la Prima Guerra Mondiale la strada fu infine ingegnerizzata ma fu ripetutamente distrutta da calamità naturali, inondazioni e frane e dovette essere continuamente ritracciata. L’11 aprile 1925, il Bozner Nachrichten riportò le cattive condizioni della strada:
“La direzione dell’Hotel Carezza e la commissione turistica di Bolzano, nonché il gruppo bolzanino trasporti del Comitato provinciale, hanno presentato alla seduta di quest’ultima istituzione una richiesta urgente per il ripristino più rapido possibile della strada della Val d’Ega, che si trova in uno stato talmente desolato da rendere indispensabile un’ampia ricostruzione, a sostegno del traffico automobilistico lungo il tratto Bolzano-Carezza. A seguito delle discussioni tenutesi durante la suddetta riunione riguardo a questa importante questione viaria, le pessime condizioni della strada hanno richiamato anche l’attenzione del signor Prefetto, il quale ha fatto sapere che si impegnerà per ripristinare questo tratto della Strada delle Dolomiti nel più breve tempo possibile.”
Chi accede alla Val d’Ega a nord di Bolzano oggi, a cento anni di distanza, difficilmente riesce a percepire il fascino originario della strada stretta tra alte pareti rocciose: al giorno d’oggi infatti il tratto che attraversa la gola della Val d’Ega è quasi completamente in galleria.
Maria Pichler