I Forum dell'Autonomia
I Forum dell'Autonomia. E' il nuovo format inaugurato questa mattina in Sala Depero nel ricco programma di iniziative proposte per la Giornata dell'Autonomia e curate dalla Provincia autonoma di Trento, dal Consiglio della Provincia Autonoma di Trento e dal Consiglio delle autonomie locali.
Il primo forum, a cura del Consiglio provinciale, ha visto la presentazione del programma formativo 2023/2024 ideato da Palazzo Trentini per le scuole trentine nell’ambito di un’attività che nello scorso anno scolastico, il 2022/2023, ha intercettato oltre 7.000 studenti. Nel secondo momento, introdotto dal presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, il focus esposto dal dirigente Luca Comper, è stato posto sull'evoluzione della macchina provinciale. Sempre questa mattina all’interno del secondo panel i ricercatori della Fondazione Denis Pezzato, Davide Leveghi e Sara Zanatta sono partiti dalla mostra "La Provincia si racconta" per proporre nuove prospettive di ricerca storica indagando aspetti quali il racconto dell'Autonomia costruito con le parole e il lavoro dei suoi protagonisti, il significato dell’autonomia nel dibattito politico-giornalistico locale e prospettive di ricerca sulla storia della radio e della televisione in Trentino. Al termine della mattinata la presentazione da parte del dirigente generale della UMST soprintendenza per i beni e le attività culturali
Franco Marzatico del volume “L’esercizio dell'autonomia: fonti d’archivio, casi di studio, progetti” (a cura di Roberta G. Arcaini e Armando Tomasi).
1° Forum dell'Autonomia: Educazione alla cittadinanza e all’autonomia
2° Forum dell'Autonomia: “La Provincia si racconta: formazione e ricerca storica”
Sempre questa mattina si è svolto il secondo Forum dell’Autonomia, dedicato al tema “La Provincia si racconta: formazione e ricerca storica”. Il Dirigente generale del Dipartimento organizzazione, personale e affari generali della Provincia autonoma di Trento Luca Comper ha raccontato come si è evoluta nel tempo la Pubblica amministrazione ponendo l’attenzione ai dipendenti pubblici. Quello che negli ultimi anni si è cercato di fare, è stato di trasmettere l’importanza di sentirsi protagonisti consapevoli. Tra le iniziative è stata ricordata la campagna informativa “Cresciamo insieme” per rendere maggiormente attrattivo il lavoro pubblico. Selezionato il personale, particolare attenzione è data alla loro immessa in ruolo. E’ stato rivisto il processo di onboarding, riservando ai nuovi assunti momenti dedicati nei quali illustrare a loro soprattutto l’identità della Provincia e i valori legati all’esserne parte. Non da ultimo le cerimonie di saluto ai colleghi che hanno raggiunto il traguardo della pensione. Sempre nell’ottica di attrarre nuove persone e di sovvertire il racconto negativo che spesso si fa del lavoro nella Pubblica amministrazione e dei dipendenti pubblici, con l’Università degli Studi di Trento si è avviata la collaborazione per la promozione del percorso in Management pubblico inserito nella laurea triennale in Amministrazione Aziendale e Diritto.
La mostra “La Provincia si Racconta” è stato un punto di partenza per nuove prospettive di ricerca storica. A raccontarlo questa mattina Denis Pezzato, Davide Leveghi e Sara Zanatta ricercatori della Fondazione Museo Storico del Trentino.
L’intervento di Denis Pezzato “Patstories50. Storie di lavoro in formato post” si è concentrato sulla restituzione della campagna di interviste Patstories50 che lo ha portato a intervistare un centinaio di dipendenti pubblici nell'ultimo anno."Patstories50. Storie di lavoro in formato post" è quindi un racconto dell'Autonomia costruito con le parole e il lavoro dei suoi protagonisti (i dipendenti di ieri, di oggi e di domani) attraverso aspettative, cambiamenti e progettualità.
Davide Leveghi invece ha trattato il tema “Fra crescita delle competenze e percezione della crisi: il significato dell’autonomia nel dibattito politico-giornalistico locale”.
Come si parla di autonomia nel dibattito politico-giornalistico locale? L'entrata in vigore del secondo Statuto d'autonomia permette ai trentini di esercitare una forma di autogoverno sempre più vasta e profonda. L'acquisizione di nuove competenze apre "frontiere" su cui si misurano le differenti visioni che le forze politiche e sociali hanno dell'autonomia. Attraverso le pagine del giornale l'Adige, questo dibattito è analizzato nel periodo che va dal 1974 al 1992, dall'entusiasmo per le grandi potenzialità aperte dal secondo Statuto alle difficoltà via via imposte dalla crisi economica, dalla tragedia di Stava e dallo sgretolarsi della partitocrazia
Sara Zanatta ha fatto il punto su “Le antenne dell’autonomia. Prospettive di ricerca sulla storia della radio e della televisione in Trentino”. A partire dalla descrizione delle due rivoluzioni che negli anni Settanta interessarono il comparto dell'audiovisivo, con la stagione delle radio libere e delle televisioni locali, l'intervento propone tre linee di ricerca per affrontare uno studio in ambito provinciale che esplori il contesto politico-istituzionale, le professioni, i contenuti. Per capire come le vicende autonomistiche si intreccino con l'industria locale dei media e come l'autonomia entri nell'agenda setting e nelle rappresentazioni tra "piccolo schermo" e "radioline".
3° Forum dell'Autonomia: presentazione del volume "L’esercizio dell’Autonomia. Fonti d’archivio, casi di studio, progetti. Atti della Giornata di studio" (Trento, 19 ottobre 2021)
Il volume raccoglie i testi presentati da relatori e relatrici durante la Giornata di studi svoltasi a Trento il 19 ottobre 2021 ed una sintesi dei saluti istituzionali, della Tavola rotonda e di due interventi. La Giornata di studio è stata promossa dal Comitato per le celebrazioni del Cinquantenario dell’Autonomia e co-organizzata dall’Archivio provinciale di Trento, dalla Fondazione Museo storico del Trentino e dalla Fondazione Bruno Kessler, con il patrocinio della Regione autonoma Trentino - Alto Adige/Sűdtirol.
Si tratta di un lavoro di valorizzazione, anche tramite un inserto fotografico a colori, di fonti archivistiche, sia istituzionali sia personali, di interesse per la storia dell’autonomia conservati presso istituzioni nazionali e locali prodotte da soggetti coinvolti a vario titolo nel percorso che ha portato alla definizione e all’applicazione del cosiddetto ’Secondo Statuto di autonomia’, avvenuta con DPR n. 670/1972.
Evidenziando una fitta rete di relazioni e di attività, il volume costituisce uno strumento significativo per ulteriori ricerche e approfondimenti per la storia istituzionale, sociale e del territorio trentini.
La distribuzione è gratuita, sino a esaurimento copie.
Per richiedere informazioni rivolgersi a: Ufficio Beni archivistici, librari e Archivio provinciale.
Service video 2^ Forum https://drive.google.com/drive/folders/1JQrHM1OrsfEARfC8oa25OlTs_V1G4FSe?usp=sharing
Service video 1^ Forum
https://drive.google.com/file/d/1ECtj8u0WIA26CZ1jVohVFpbbjrFsVpVg/view?usp=sharing
(gz) uff. stampa PAT
L’Autonomia come laboratorio di innovazione e di pace
La cerimonia ufficiale per i 77 anni dell’accordo di Parigi con gli interventi dei presidenti Fugatti, Kaswalder e Gianmoena
La necessità di riprendere il percorso di evoluzione dello Statuto di autonomia, in collaborazione con l’Alto Adige, puntando al meccanismo dell’Intesa per prevedere l’assenso delle Province di Trento e Bolzano per le modifiche di rango costituzionale che possono impattare sul nostro stesso autogoverno. L’esigenza di sviluppare la formazione e la cultura sul tema dell’autonomia, attraverso il Centro studi previsto dalla legge di assestamento provinciale, che può essere laboratorio di soluzioni con riguardo esteso alle crisi internazionali. Ancora, la possibilità per l’autonomia trentina di rafforzarsi come modello per gli altri territori, nel percorso dell’autonomia differenziata e valorizzando il ruolo degli enti locali. Sono alcune delle questioni emerse nella cerimonia ufficiale per la Giornata dell’autonomia, il 5 settembre, nei 77 anni dalla firma dell’accordo Degasperi-Gruber che pose le basi per l’autogoverno trentino e altoatesino. Ad intervenire i presidenti Maurizio Fugatti (Provincia autonoma di Trento), Walter Kaswalder (Consiglio provinciale), Paride Gianmoena (Consiglio delle autonomie locali), nell’appuntamento moderato dal Capo Ufficio Stampa della Provincia autonoma di Trento Giampaolo Pedrotti e che ha visto la partecipazione del direttore della Fondazione Museo storico del Trentino Giuseppe Ferrandi e dello storico Giorgio Mezzalira.
Nella Sala Depero, gremita con le autorità locali e nazionali e le rappresentanze di politica, economia, società civile e religiosa trentina, il presidente della Provincia Fugatti riferendosi ai 77 anni dal 5 settembre 1946 ha parlato di “una storia lunga, complessa e di successo, che ha individuato una soluzione di pace e convivenza che oggi può essere riferimento per altre aree martoriate dai conflitti”.
“Questa riflessione di carattere internazionale - ha proseguito -, dove la soluzione autonomistica e le esperienze delle regioni di confine potrebbero trovare spazio, ha ispirato l’idea e il progetto di costituzione di un Centro studi che si occupi delle autonomie. Ecco la ragione della nostra proposta fatta nell’incontro di febbraio a Borghetto e prevista nella recente legge di assestamento. È importante che possa nascere a Trento, terra di confine e di idee autonomistiche, un centro che affronta in chiave interdisciplinare, interregionale e internazionale le autonomie, per incrementare e qualificare la cultura dell’autonomia nel nostro Paese e in Europa, guardando anche ai processi di riforma in atto”.
Fugatti ha poi sottolineato l’esigenza di riprendere il processo di evoluzione dello Statuto: “In una fase nella quale a livello nazionale si parla dell’aumento del livello di autonomia delle altre Regioni, che ci vedono come modello di crescita, credo sia giunto il momento di pensare ad revisione dello Statuto di autonomia. Dentro precisi confini, secondo principi di concretezza, puntando quindi a raggiungere il meccanismo dell’Intesa, che rafforza il parere delle due Province autonome per le modifiche al nostro stesso Statuto”.
Ad aprire i discorsi ufficiali è stato il presidente dell’assemblea provinciale Kaswalder, che ha evidenziato il lavoro fatto nella cornice del Dreier Landtag, che riunisce i tre consigli provinciali, proseguendo poi sulla necessità di compiere passi ulteriori: “Con la dovuta gradualità, con intelligenza e prudenza politica, penso possa arrivare allora il momento nella prossima legislatura provinciale per tentare l’avvio di un processo costituente. Si chiami o meno Terzo Statuto, quel che conta è trovare un’intesa sull’asse Roma-Trento-Bolzano-Innsbruck-Vienna, per far evolvere l’Autonomia attraverso la sua dimensione euroregionale. Spero che la mozione di Riva del Garda, da me proposta e approvata anche dai tre esecutivi, si riveli un primo mattoncino per la costruzione nel tempo di una solida, efficiente, concreta regione europea, che serva davvero ad avvicinare l’Unione ai suoi cittadini”.
“Già nel pensiero del primo Degasperi l’autonomia non era vista come privilegio per pochi ma come modello da estendere con gli altri territori” ha detto Gianmoena, agganciandosi ad un tema di attualità dalla prospettiva delle Autonomie locali: “Credo che l’orizzonte dell’autonomia differenziata possa portare a stimoli e benefici anche per il nostro sistema di autogoverno e tutte le sue componenti. Come evidenziato dalla giudice costituzionale Daria de Pretis, l’autonomia è un valore relazionale. Ebbene, potrà certamente rafforzarsi valorizzando il rapporto tra Provincia e comunità ed enti locali. Un’Autonomia più unita e coesa al suo interno sarà senz’altro più forte anche nel rapporto con lo Stato e come modello per le altre Regioni che intenderanno avviare il loro percorso di maggiore autogoverno”.
Il tema del rafforzamento della cultura dell’autonomia è stato evidenziato anche da Ferrandi, “come presupposto per poterla difendere e potenziare. Di qui la ragione del Centro interdisciplinare studi dell’autonomia che è in procinto di essere costituito come luogo che può facilitare e mettere a fattor comune gli sforzi e ricerche dei vari soggetti che a livello provinciale, regionale, nazionale e europeo si occupano del tema”.
A seguire l’intervento dello storico Giorgio Mezzalira “A proposito dell’opera di Claus Gatterer (1924-1984). In lotta contro Roma: cittadini, minoranze e autonomie in Italia”. “Non un semplice – tra virgolette – resoconto di una ricerca scientifica” ha detto Mezzalira riguardo all’analisi della monumentale opera dello storico e giornalista austriaco/sudtirolese “ma una dichiarazione di impegno nonché un’indicazione di approccio e di metodo buona per chi intende contribuire a una cultura dell’autonomia che sappia nel contempo osservarsi criticamente ed educare alla convivenza”.
(SV) uff. stampa PAT