Entro il 2030 si prevede infatti sarà completata la rete centrale TEN-T. La proposta sostiene lo sviluppo di una rete di trasporto transeuropea continua che fornisca una connettività sostenibile in tutta l'Unione europea senza interruzioni fisiche, strozzature o collegamenti mancanti.
La rete transeuropea è una rete completa di trasporto stradale, ferroviario e marittimo (interno) nell'UE. Gli Stati membri dovranno garantire entro il 2030 che l'infrastruttura di trasporto della rete centrale soddisfi determinati requisiti TEN-T. In particolare, ciò riguarda il collegamento degli aeroporti alla rete ferroviaria a lunga distanza e all'infrastruttura di trasporto stradale, il collegamento dei terminali di trasporto multimodale delle merci alla rete ferroviaria, ma anche lo sviluppo di un'infrastruttura adeguata per i combustibili alternativi destinati ai veicoli pesanti. L'obiettivo da raggiungere entro il 2030 è di raddoppiare il trasporto ferroviario ad alta velocità.
Per colmare le lacune rimanenti e modernizzare l'intera rete, la nuova proposta include i seguenti elementi chiave:
- incentivi per spostare la domanda di trasporto verso metodi di trasporto più sostenibili, attraverso nuovi e/o rafforzati requisiti infrastrutturali;
- creazione di corridoi di trasporto europei attraverso l'integrazione della rete centrale e della rete centrale estesa;
- maggiore attenzione alla multimodalità e all'interoperabilità tra diversi modi e mezzi di trasporto;
- una migliore integrazione degli hub urbani nella TEN-T;
- tecnologie innovative per far progredire ulteriormente la digitalizzazione delle infrastrutture di trasporto e aumentare la loro resilienza;
- sostenere lo sviluppo delle infrastrutture di ricarica e rifornimento per i carburanti alternativi.
Rafforzare la governance nella realizzazione della rete transeuropea
La Commissione può, nell`eventualità di ritardi significativi, come nel caso del completamento del corridoio del Brennero, chiedere agli Stati membri interessati di fornire entro tre mesi dalla richiesta le ragioni del ritardo. Sulla base della risposta, la Commissione consulta gli Stati membri al fine di risolvere il problema che ha causato il ritardo. In mancanza di una giustificazione oggettiva dei motivi che hanno causato la problematica, la Commissione concede allo Stato membro interessato un termine di sei mesi per rimediare al ritardo. Inoltre, se la sezione della rete che ha subito ritardi riguarda un progetto sostenuto da fondi europei, la Commissione può procedere nella direzione di una riduzione della sovvenzione, una modifica o una risoluzione della convenzione di sovvenzione, in conformità con le norme applicabili.