Il pacchetto di riforma della PAC consiste in tre regolamenti. Il regolamento che disciplina i pagamenti diretti (1° pilastro della PAC) è una parte essenziale della riforma. In questo ambito l'Austria avrà a disposizione 677 millioni di euro di fondi UE all'anno, l'Italia avrà invece a disposizione 3,6 miliardi di euro. In futuro, il 25 % dei pagamenti diretti sarà legato a prestazioni ambientali e climatiche ancora più elevate. Per ricevere denaro da questo 25 %, sarà necessario implementare una serie di regolamenti organici che vadano oltre i requisiti generali di protezione dell'ambiente e del clima. Gli agricoltori potranno selezionare e implementare la misura più adeguata alla loro azienda.
Per gli anni dal 2023 al 2026, dal 10 % annuo che aumenta al 15 % della dotazione nazionale annuale per i pagamenti diretti dovrà confluire nel sostegno supplementare allo sviluppo rurale (2° pilastro della PAC). Quest’ultimo include programmi mirati per promuovere misure di protezione del clima e dell'ambiente, per migliorare la competitività e per rafforzare le aree rurali.
Piani strategici nazionali per facilitare l'attuazione delle riforme
Per la prima volta, tutti gli Stati membri dell'UE dovranno sviluppare piani strategici nazionali in riferimento al primo e al secondo pilastro della PAC per il nuovo periodo di finanziamento. Questi permetteranno agli Stati membri di indirizzare le misure di sostegno e allinearle ai bisogni nazionali. Gli Stati membri hanno tempo fino all’1 gennaio 2022 per presentare i loro progetti di piani strategici. La Commissione valuterà poi i piani entro tre mesi e rimanderà la valutazione agli Stati membri.
Per rendere la PAC adatta al futuro, oltre ai regolamenti relativi ai pagamenti diretti e ai piani strategici nazionali, sono in discussione numerose altre direttive e regolamenti.