Nelle scorse settimane, in diverse occasioni le istituzioni europee hanno sottolineato la necessità di un maggiore coinvolgimento delle realtà regionali e locali nella decisione ed implementazione delle politiche europee. Ad esempio, ciò è successo a fine ottobre, quando alcuni deputati della commissione AGRI del Parlamento europeo si sono uniti alla richiesta dei leader locali di assegnare alle regioni un ruolo più forte nella gestione degli investimenti dell'UE per l'agricoltura e lo sviluppo rurale, e nell'implementazione del piano strategico della Politica Agricola Comune (PAC). Ciò è successo a seguito che il Comitato europeo delle Regioni, in un’audizione al Parlamento, aveva riportato i risultati di un sondaggio che chiedeva un maggiore coinvolgimento delle realtà locali.
Ma questo fenomeno è osservabile in maniera forte soprattutto per le misure in materia di transizione ecologica e cambiamento climatico, una delle priorità dell’attuale Commissione. Le istituzioni europee hanno infatti a più riprese sottolineato la necessità di coinvolgere i livelli regionali e locali, al fine di attuare le misure necessarie per fronteggiare il cambiamento climatico. Con questo obiettivo sono state create e lanciate moltissime iniziative e reti europee, come il Covenant of Mayors for climate and energy, la Mission di Horizon Europe in tema di Adattamento al Cambiamento Climatico, e l’iniziativa “Green Deal Going Local”. L’impegno in questa direzione è stato confermato dall'UE anche nella sua comunicazione in preparazione della COP28, che inizierà tra qualche giorno a Dubai; in essa il Consiglio dell’UE ha affermato che sosterrà un maggiore coinvolgimento dei governi locali e regionali nell'attuazione degli accordi internazionali sul clima, riconoscendo la loro leadership nell'accelerare l'azione per il clima.
Vi è dunque una crescente consapevolezza nelle istituzioni europee dell’importanza delle regioni e delle autorità locali nell’affrontare le sfide del presente e del futuro, sempre più complesse e multilivello.