Grazie all’accordo politico raggiunto sulla direttiva per prevenire e combattere la violenza contro le donne e la violenza domestica, per la prima volta questo settore viene regolamentato in tutta l'UE. Nella direttiva viene stabilito un obiettivo che i paesi dell'UE devono conseguire. Tuttavia, spetta poi ai singoli Paesi emanare la propria legislazione per raggiungere questo obiettivo a livello nazionale.
Le nuove norme classificano la violenza fisica, psicologica, economica e sessuale contro le donne, sia offline che online, come reati penali. Ciò include una serie di reati, in particolare la mutilazione genitale femminile, i matrimoni forzati e le forme più comuni di violenza online, come lo stalking online e la condivisione non consensuale di materiale intimo.
Le procedure di denuncia e di valutazione del rischio riguardanti la violenza contro le donne devono diventare più sicure, semplici e accessibili in ogni Stato membro. L'obiettivo è quello di porre un freno alla continua scarsità di denunce riguardanti gli atti di violenza perpetrati contro le donne.
Un altro aspetto fondamentale della nuova direttiva è la prevenzione di tutti i tipi di violenza contro le donne, compresa quella domestica, stabilendo uno standard più elevato per la protezione delle vittime e il loro accesso alla giustizia. Gli Stati membri saranno ad esempio obbligati a garantire l'accesso a linee di assistenza telefonica gratuite e a istituire centri anti-stupro. Anche il rispetto della vita privata delle vittime nei procedimenti giudiziari sarà rafforzato dalle nuove norme.
I prossimi passi
L'adozione del nuovo atto giuridico porterà all'armonizzazione delle sanzioni e dei termini di prescrizione per tali reati. Tuttavia, l'obiettivo è anche quello di ottenere un migliore coordinamento e una migliore cooperazione negli anni successivi all’interno dell’UE. Gli Stati membri sono quindi incoraggiati a promuovere sia lo scambio delle migliori pratiche che la consultazione sui casi di rilevanza penale. Per monitorare i progressi compiuti, ogni Stato membro sarà inoltre obbligato a raccogliere dati sulla violenza contro le donne e la violenza domestica, che verranno inclusi in un'indagine a livello europeo ogni cinque anni.